Under 18 student, Istituto Vendramini Pordenone
Under 18 student, Istituto Vendramini Pordenone


This project tries notions to understand, with a critic focus, art and design but also “a method to design”.

“I notice how hard it is to bring young people out of the school thinking and learning method,  into something more abstract or surreal.”

“Being able to design abstraction through a process is completely different from drawing lines casually.”


︎Questo progetto cerca di dare ai ragazzi nozioni per capire, con un focus critico, arte e design ma anche “un metodo per progettare”. Noto quanto sia difficile portare i giovani fuori dal metodo di pensiero e apprendimento della scuola,  in qualcosa di più astratto o surreale. Essere in grado di progettare l'astrazione attraverso un processo è completamente diverso dal disegnare linee casualmente.

Under 16 student, 2020
Under 16 student, 2020


“One of the key parts of my workshop is to give “abstract thoughts” to kids which are used to learn how to write on the line and to stay inside the stripes. They can’t create something if they are not able to break the lines,  to imagine how to go into an abstract world.”



︎Una delle parti fondamentali del mio workshop è dare “pensieri astratti” ai ragazzi che sono abituati a imparare a scrivere sulla linea ea rimanere dentro le righe. Non possono creare qualcosa se non sono in grado di rompere le linee, di immaginare come entrare in un mondo astratto.


“Different exercises allow me to act in different fields and make them accessible even to those who feel extraneous to the world of art and design, but rather creating a direct relationship that allows them to manage the production of art pieces with a process and knowledge. “


︎Esercizi diversi mi permettono di agire in ambiti diversi e di renderli accessibili anche a chi si sente estraneo al mondo dell'arte e del design, creando invece un rapporto diretto che gli permetta di gestire la produzione di opere d'arte con un processo e una conoscenza.


under 16 student, architecture model
Pordenonext experience + 18 - 30


“These exercises are made of provocations to destabilize the ordinary way of working in the class. For example, when I start the lesson of self-portrait I always begin with this leaves exercise. A kind of abstraction process made of different phases. It demonstrates that through mechanical phases we arrive at an abstract work of meaning. It is interesting to think about what the meaning is.”

“It’s made of a process, is made by you, by your decision and I’s not made by the case. You will not arrive at the same line if you don’t start from the real leaf.”

 

︎Questi esercizi sono fatti di provocazioni per destabilizzare il modo ordinario di lavorare in classe. Ad esempio, quando inizio la lezione di autoritratto comincio sempre con questo esercizio delle foglie. Una sorta di processo di astrazione fatto di diverse fasi. Dimostra che attraverso fasi meccaniche si arriva a un'opera astratta di significato. È interessante pensare a quale sia il significato. È fatto di un processo, è fatto da te, dalla tua decisione e io non dal caso. Non arriverai alla stessa linea se non parti dalla foglia vera.

“Bruno Munari teaches us how to design in steps, by simplifying it, split it and make it clear, understandable to those who then use the final product.”


︎Bruno Munari ci insegna come progettare per gradi, semplificandolo, sdoppiandolo e rendendolo chiaro, comprensibile a chi poi utilizza il prodotto finale.



The founder  and curator of the project, Matete Martini


Il fondatore e curatore del progetto, Matete Martini

Martini is an italian artist who promotes and develops projects in various artistic fields such as theater, fashion and education. Her work is carried out in Italy and abroad, through collaborations and processes, that often starts from photography to then move up to canvas and other more material fabrics.



︎Martini è un artista italiano che promuove e sviluppa progetti in vari campi artistici come teatro, moda e formazione. Il suo lavoro viene svolto in Italia e all'estero, attraverso collaborazioni e lavorazioni, che spesso parte dalla fotografia per poi passare alle tele e ad altri tessuti più materici.









︎ QUELLO CHE NON DIRESTI MAI︎︎︎EXHIBITION/ CASTELLO DI POLCENIGO ︎RIVER LAB + CONTROTEMPOJAZZ


























︎ QUELLO CHE NON DIRESTI MAI︎︎︎EXHIBITION/ CASTELLO DI POLCENIGO ︎RIVER LAB + CONTROTEMPOJAZZ



ONLINE EXHIBTION FROM 21 SEPTEMBER 2023 HERE



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QUELLO
CHE NON
DIRESTI
MAI

IN MOSTRA:
LARA TOSONI /ALBERTO DELLA LIBERA / LAURA PELOS
CON FOTOGRAFIE DI EDOARDO MAGRINI E MATETE MARTINI





“È una questione di centro, di connessione con il dentro e il fuori”, sostiene Elena Asins. Creareuna propria realtà fondata sull’immaginazione, severa, ma inclassificabile come quella di CarloCiussi, pura, senza errori è ingiudicabile. Una città, sorprendente, come quella di Fogliati in cui “ho la possibilità di intervenire”. Un suono continuo e onesto accompagna il workshop di RiverJazz Lab prima edizione tenutosi alla Loggia co-working nel terzo episodio dellamanifestazione, sono le Sonambient Columns di Harry Bertoia. In questa sede un coro di cosenon dette, come il silenzio delle lanterne, produce un’installazione site specific al castello diPolcenigo. Il punto focale della conversazione finale al workshop è il valore dei messaggi maiarrivati a destinazione, delle cose non dette, la difficoltà comunicativa, la decomposizione fisicastessa del messaggio o del mezzo utilizzato per inviarlo. “ Quello che non diresti mai”, o quelloche diresti attraverso una canzone, nella potenza delle note. Tutto ciò che non svela il veromessaggio interno ma ne lascia la sua calotta, la forma: “ silenzio” una parola importante , chedentro, nasconde un enorme rumore. Il non detto.